Alzi la mano chi non si è mai chiesto :“Esisterà davvero l’ anima gemella?”, ” E tu, Anima gemella dove sei?”
“Ti aspetto da tanto ed eccomi qua”:

Ironia a parte, ho da poco finito di leggere il libro “Avrò cura di te” dove il tema della scelta del partner viene proposto da un punto di vista più “ultratterreno”.
Nel libro, una donna triste e disillusa dall’ amore, intrattiene uno scambio di lettere con il proprio angelo custode Filèmone. A proposito della vita di coppia, l’ angelo dice:
Persino le canzoni preferite vengono a nausea. E’ una regola universale. Come puoi pensare che per le storie d’ amore non valga?
Eppure alcune musiche piegano le leggi del tempo e rimangono con noi per sempre. Sono quelle che parlano il linguaggio dell’ eternità.
Ma del perché ci scegliamo una determinata persona e non altre, che ci dicono da lassù?
Per loro (Angeli, esseri di luce o chi per essi!), esistono diverse tipologia di “accoppiamenti tra anime”…
L’ ANIMA AFFINE: così simile a te che sente, soffre e gode come te. Della serie: “Ti voglio bene ma…. la passione dove sta?”
Il deserto dell’ Eros!
La natura non prevede che i simili si attraggano. E per una ragione semplicissima (…) le anime si incarnano per crescere, non per compiacersi del livello raggiunto. Disdegnano le situazioni comode e hanno bisogno di sfide.
Esistono poi le ANIME COMPLEMENTARI: sono le coppie meglio assortite, condividono valori profondi. Sono quelle che edificano famiglie, realizzano progetti. Durano nel tempo se il cambiamento dell’ una viene bilanciato dal cambiamento dell’ altra.
E infine ci sono le ANIME PRESCELTE (quelle che immaginiamo come ANIME GEMELLE!)
Sono l’ incarnazione di passione, amore e condivisione profonda destinata a durare per sempre?
ASSOLUTAMENTE NO! secondo chi sta lassù, le anime prescelte qua da noi non hanno vita facile. Si scelgono ancor prima di venire al mondo. Sono storie dolorose, che quasi sempre finiscono male, anche se sarebbe più corretto dire che non finiscono mai. Romeo e Giulietta insomma!
L’ Angelo dice:
Una situazione folle, se osservata con occhi umani. Ma, quando accetti l’ idea che ogni anima si materializza in un corpo per evolvere, comprendi come le regole del gioco obbediscano a criteri non classificabili con le categorie terrene di giusto e sbagliato.
Sarà davvero così?
In realtà, tornando nel pianeta terra, ciò che più mi è piaciuto di questa visione “angelica” è lo stravolgimento dell’ idea comune di anima gemella.
Finalmente sfatiamo quel mito dell’ attesa di un amore sconfinato, l’ incastro perfetto tra due persone dove l’ amore, la comprensione e l’ eros regnano sovrani in un un’ estasi di beatitudine che non ha mai fine.
Quaggiù tra uomini e donne, uomini e uomini, donne e donne, la sinfonia è ben diversa!
E dunque… come ci si sceglie il compagno di viaggio?
Non vale una regola universale perché tale scelta è per lo più guidata da motivi unici per ciascun individuo e di cui non sempre siamo consapevoli.
E’ la nostra storia individuale e familiare a guidarci nella ricerca dell’ altro: possiamo essere attratti da persone simili ai nostri modelli genitoriali o al contrario, per contrasto possiamo investire il partner di aspettative in apparente antitesi con tali modelli.
Durante l’ innamoramento, come in un sogno, il partner sembra davvero l’ anima gemella, il pezzo mancante del nostro puzzle esistenziale. E’ un momento di estasi dove idealizziamo noi stessi e l’ altro:
ci innamoriamo sempre dell’ immagine che l’ altro ci rimanda di noi, e dell’ immagine che a lui rimandiamo.
Ciascun partner vede nell’ altro la realizzazione di tutti i propri bisogni e desideri consci e soprattutto inconsci.
Ciò si rivelerà nel tempo realisticamente impossibile. Perché se è vero che per iniziare il viaggio insieme all’ inizio bisogna credere nel paradiso gratis, è altrettanto vero che per evolvere come coppia (e come individui!) i partner devono potersi riconoscere per ciò che sono.
La disillusione che ne deriva è parte viva e sana per la costruzione di un rapporto che metta le premesse del tempo e della solidità. E’ nell’ incontro tra le differenze che scatta la spinta evolutiva al cambiamento di ciascuno e la crescita del Noi.
Dobbiamo abbandonare la speranza che l’ altro rappresenti il nostro “salvatore”, è necessario guardarsi negli occhi e riconoscere a ciascuno bisogni, limiti ed esigenze proprie.
E quindi…
“Caro il mio Angelo custode che sull’ amore la sai lunga hai proprio ragione…
Ci scegliamo e ci “usiamo” per crescere ed evolvere…
ma forse anche per farci questo viaggio un po’ in compagnia !“
(cit. Ligabue)
